Lo storico ristorante Del Cambio, situato nel centro di Torino, ha ospitato personaggi illustri della storia italiana e non, come Cavour, D’annunzio, Casanova, Marinetti, Goldoni, Duse, Callas, Hepburn. Questo luogo storico, nato nel 1757, è oggi guidato dallo chef stellato Matteo Baronetto ed è una realtà racchiusa in un gruppo d’impresa che comprende altre attività come l’Antica Farmacia di Piazza Carignano (ora boulangerie) o il Caffè Cavour. Forti di grande rilancio d’impresa avvenuto negli ultimi anni, il Gruppo Del Cambio ha deciso di dedicare all’intero staff una giornata di formazione lontano da cucine e sale.
Nell’ampio spazio dei Crociferi, a Campo dei Gesuiti presso Cannaregio a Venezia, ad apertura di giornata, ho voluto cominciare con una narrazione che evidenziasse quanto la quotidianità lavorativa non ci ricorda l’importanza di luoghi e storia che circondano la nostra esperienza professionale. Per comprendere meglio il concetto ho chiesto ai partecipanti di chiudere gli occhi ed ascoltare la splendida voce di Maria Callas: in un lavoro “immersivo”, pensare che quell’artista, conosciuta in tutto il mondo, negli anni di grande successo sia stata ospite proprio al Cambio ha permesso di comprendere l’eccellenza che lo stesso ristorante ha acquisito nei decenni.
In seguito i partecipanti, suddivisi in due gruppi e guidati da me e Daniele Giulietti (con il quale da anni condivido amicizia e collaborazioni nell’ambito della formazione d’impresa), abbiamo cominciato a “fare teatro” con loro, quale forma aggregante per superare, in una sorta di gioco di ruolo, criticità e tensioni, ma anche stimolare relazioni e collaborazioni.
Tutto questo per preparare l’appuntamento del pomeriggio: un vero e proprio game a squadre (sul modello delle escape room) con indizi distribuiti per la città di Venezia. Le squadre, ricevute le indicazioni prontamente si sguinzagliavano per la città utilizzando e condividendo gli strumenti acquisiti al mattino.
Grande euforia al termine con la squadra vincente che festeggiava, ma poco importava chi avesse vinto… tutti, nessuno escluso, hanno potuto vivere la giornata in una nuova unità di gruppo, non solo simbolica, ma anche consapevole e funzionale.
Un grazie sentito per l’organizzazione va all’agenzia EvenTime di Torino.